Con il Decreto del 7 febbraio 2025, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, nell’ambito dell’aggiornamento del registro nazionale delle varietà e dei cloni di vite, ha ufficialmente omologato i cloni VdC2 (un Sangiovese Grosso proveniente dalla Vigna del Capannino) e VdM1 (un Sangiovese individuato nella migliore esposizione delle Vigne di Montornello), selezionati e sviluppati all’interno della Tenuta di Bibbiano, a Castellina in Chianti.
La Tenuta di Bibbiano raggiunge così, commentano orgogliosi, “un traguardo storico che rappresenta la conclusione di un percorso pluridecennale che la vede protagonista della valorizzazione del patrimonio genetico del Sangiovese Grosso”.
Si tratta di un importante riconoscimento per la storica azienda del Chianti Classico, che da sempre custodisce e tramanda i princìpi di un’eredità vitivinicola strettamente legata alla figura di Giulio Gambelli, di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita.
Fu, infatti, proprio il “maestro assaggiatore” a portare a Bibbiano, alla fine degli anni ’50, un biotipo di Sangiovese Grosso proveniente da Montalcino e utilizzato per il primissimo impianto della Vigna del Capannino.
“Sono particolarmente contento e orgoglioso del felice esito di questo processo ultradecennale, consapevole di aver raggiunto un importante risultato culturale ed enologico” afferma Tommaso Marrocchesi Marzi, quinta generazione della famiglia proprietaria di Tenuta di Bibbiano dal 1865.
“Di questo – aggiunge – non posso che ringraziare il professor Giovan Battista Mattii e il dottor Paolo Storchi, dell’Università di Firenze, per la loro tenacia”.
Proprio il professor Mattii evidenzia come “i due cloni siano caratterizzati da un equilibrato rapporto zuccheri/antociani sebbene a bassa concentrazione zuccherina e da una notevole efficienza idrica, elemento importante in questa fase di cambiamento climatico tendente a fenomeni siccitosi”.
“L’omologazione dei cloni VdC2 e VdM1 rappresenta un passo fondamentale nella tutela e valorizzazione dell’identità viticola della Tenuta di Bibbiano” aggiunge Tommaso Marrocchesi Marzi.
“Confermando – conclude orgoglioso – il ruolo centrale dell’azienda nella ricerca e nella conservazione del patrimonio genetico del Sangiovese Grosso nel Chianti Classico, oltre che un omaggio alla figura di Giulio Gambelli e alla memoria delle precedenti generazioni della mia famiglia – un pensiero è rivolto a mio padre – che con lui hanno avuto il privilegio di lavorare”.
La registrazione ministeriale di questi due cloni ha preceduto di poche settimane la recente uscita della terza edizione della biografia di Giulio Gambelli scritta dal giornalista Carlo Macchi.

Castellina in Chianti: Tenuta di Bibbiano, Vigna del Capannino
©RIPRODUZIONE RISERVATA